Teli biodegradabili in agricoltura

Ha fornito risultati positivi la sperimentazione dei teli biodegradabili in agricoltura effettuata nei mesi scorsi da alcuni imprenditori agricoli lupatotini. Per risolvere il problema del costoso smaltimento di quelli in polietilene, è stata la Consulta per l’Ambiente a proporne l’utilizzo interessando la SGL Multiservizi che ha elaborato un bando per l’erogazione di contributi per l’acquisto di teli per la pacciamatura in materiale biodegradabile (tutt’ora disponibile sul sito sglmultiservizi.it) aperto a tutti gli imprenditori agricoli proprietari o titolari a diverso diritto reale di godimento su fondo agricolo situato nel territorio comunale lupatotino. Il bando metteva a disposizione l’importo di 1.500 euro , con l’obbiettivo di consentire la sperimentazione dei teli agli agricoltori che ne avessero fatto richiesta, in un lembo di terra in grado di fornire delle risultanze empiriche utili sia alla comunità scientifica sia al mondo agricolo.  Il telo pacciamante biodegradabile è stato acquistato dalla ditta Scolari Mario Francesco e Luca Az. Agricola che fa parte dell’Associazione Fragolicoltori della Pianura Veronese di Raldon e che ha suddiviso il telo con altre due aziende agricole che fanno parte dell’associazione, la ditta Az. Agricola Valerio Damiano e la ditta Az. Agricola Stefano Begnoni. I risultati sono stato forniti in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco Attilio Gastaldello, l’assessore alle Partecipate Maria Luisa Meroni, Il presidente della SGL Multiservizi Nicola Fasoli, il componente del CdA Yuri Fanini e Bianca Grigoli a nome della Consulta per l’Ambiente.

L’utilizzo di teli per la pacciamatura biodegradabili, forieri, stando alla letteratura scientifica attualmente disponibile, dei seguenti vantaggi: riducono a zero la produzione di rifiuti plastici da smaltire al termine della coltura; riducono l’inquinamento del suolo, come può accadere con i teli in plastica tradi­zionale, quando non        correttamente rimossi e smaltiti dal campo; riducono le emissioni complessive di gas serra: è stato stimato un risparmio di oltre 500 kg CO2 equivalente per ettaro pacciamato (considerando una copertura del terreno con pacciamatura di 6000 m2/ha); riducono il consumo di risorse energetiche non rinno­vabili di circa l’80% se posto a con­fronto con i teli plastici tradizionali (questi dati sono stati ottenuti considerando uno scenario di fine vita dei materiali plastici che prevede: 10% di riciclo, 14% di ince­nerimento e 78% di raccolta in discarica al termine dell’uso.)