Ricorso contro Cà Bianca

Comuni di san Giovanni Lupatoto, Oppeano e Bovolone hanno deciso di appellarsi al Consiglio di Stato dopo che il Tar ha respinto il ricorso presentato in merito all’ampliamento della discarica di Cà Bianca condannando peraltro i ricorrenti alle spese legali. Lo ha reso noto il sindaco lupatotino Attilio Gastaldello nel corso dell’assemblea pubblica convocata al centro comunitario di Raldon. La relativa delibera è stata approvata dalla Giunta comunale il 30 ottobre scorso con una previsione di spesa di 15.630 euro in base al preventivo trasmesso dall’avv. Ceruti il quale ha ritenuto che la sentenza rechi motivazioni gravemente errate e talvolta anche assolutamente inedite in giurisprudenza, come la tesi per cui potrebbero essere presentati per la Valutazione Impatto Ambientale anche una pluralità di progetti tra loro vincolati dal punto di vista finanziario.
corteo“Gli inquinanti non vanno valutati separatamente”, ha affermato nel suo intervento il prof. Roberto Facci, presidente della Consulta lupatotina per l’Ambiente. “L’area di insediamento dell’impianto soffre per una somma di criticità e queste vengono volutamente valutate singolarmente: lì insistono già le problematiche del polo ferriero di Oppeano, del pesante traffico veicolare della 434, ecc. L’impianto di Cà Bianca sorge in un’area critica dal punto di vista ambientale, una zona di ricarica acquifera e un eventuale malfunzionamento della impermeabilizzazione di fondo potrebbe rivelarsi disastroso. La prima autorizzazione prevedeva una capacità di contenere circa 300.000 metri cubi; successivamente ne sono stati autorizzati altri 260.000 e oggi se ne aggiungono altri 300.000, vale a dire che si sfiora il milione. Noi ci fideremmo della tenuta di una casa progettata per un piano solo in cui si innalzano altri due piani quasi senza intervenire sulle strutture di fondazione?” Facci ha concluso il suo intervento sostenendo “ l’importanza spesso sottovalutata di manifestare pubblicamente il proprio dissenso e dicendo che 25 anni fa il ricorso contro l’impianto di Cà del Bue risultò vincente ed ottenne l’accoglimento proprio da parte del Consiglio di Stato. Quindi avanti con coraggio”.