Il Presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini e il Sindaco del Comune di Legnago, Graziano Lorenzetti, hanno illustrato e firmato questa mattina, giovedì 18 gennaio nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, l’accordo di programma per il polo Scolastico del legnaghese.
Sono intervenuti, inoltre, il Vicepresidente con delega all’Edilizia scolastica, David Di Michele, il Consigliere provinciale Loris Bisighin e il Vicesindaco di Legnago, Roberto Danieli.
Il documento prevede che il Comune, sostenuto da un contributo di 250 mila euro che verrà erogato dal Palazzo Scaligero nelle prossime settimane, affidi la redazione del documento delle alternative progettuali per accorpare a Porto di Legnago gli istituti superiori presenti nella città in riva all’Adige. Nell’area che già ospita il Medici e il Silva Ricci – che andranno ristrutturati e adeguati alle normative vigenti – lo studio dovrà prevedere la realizzazione del nuovo compendio del Cotta, del Minghetti e di una nuova area sportiva a servizio della comunità anche al di fuori dell’orario scolastico. Le analisi che verranno avviate nei prossimi mesi terranno poi conto di una nuova rete di mobilità leggera a servizio del polo.
Diversi gli aspetti che hanno portato Provincia e Comune a siglare l’accordo di oggi. Al primo punto criteri in ambito edilizio: alcuni edifici scolastici esistenti richiederebbero nel medio termine pesanti interventi di manutenzione straordinaria, che drenerebbero risorse rispetto a nuovi edifici più efficienti e adeguati. Inoltre, un polo unico migliorerebbe il servizio di trasporto pubblico locale, sollevando il centro cittadino dal traffico e dall’inquinamento e ottimizzando le corse.
“Stiamo ragionando su un intervento complesso, che dovrà avanzare per stralci e che potrebbe richiedere investimenti superiori ai 60 milioni di euro, da sostenere anche attraverso la partecipazione a bandi e avvisi regionali, nazionali ed europei – spiega il Presidente Pasini –. Legnago è storicamente riferimento con le sue scuole secondarie di secondo grado di un’area assai vasta che interessa migliaia di studenti e famiglie. Un progetto così importante richiede non soltanto soluzioni costruttive e logistiche adeguate ma anche analisi approfondite di carattere socio-demografico per dimensionare correttamente il polo rispetto alle esigenze del territorio nei prossimi anni”.
“È un’idea partita qualche anno fa dalla nostra Amministrazione, proposta alla Provincia per formalizzare un campus dedicato agli istituti della scuola secondaria di secondo grado – afferma il Sindaco di Legnago, Lorenzetti –. La firma avvia l’analisi per il nuovo polo scolastico legnaghese e per l’urbanizzazione di tutta l’area, comprese le zone sportive. Ringrazio l’ex presidente della Provincia Scalzotto con cui era partita l’idea del progetto e l’attuale presidente Pasini, grazie al quale potremo concludere questo primo importante passaggio”.
Nell’incontro di oggi è stato, inoltre, fatto il punto sui finanziamenti Pnrr in capo alla Provincia. Il Palazzo Scaligero ha rispettato le ultime scadenze di fine dicembre per l’aggiudicazione dei lavori nel contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In particolare entro la fine dell’anno è stata aggiudicata la gara per la nuova palestra dello Stefani-Bentegodi a Caldiero. L’inizio dei cantieri è previsto entro la primavera, con un valore dell’intervento di 2,7 milioni di euro (di cui 1,76 dal Pnrr). A breve, anche l’avvio dei lavori per una seconda palestra, quella per l’istituto alberghiero di Valeggio (1,6 milioni).
Dei 23,34 milioni intercettati dalla Provincia, circa dieci sono già stati spesi per restauri, prevenzione incendi ed efficientamento energetico.
“Sono in tutto 18 interventi – ricorda il Presidente Pasini – e per tutti e 18 abbiamo assegnato i lavori entro i termini. Abbiamo fatto i compiti e li abbiamo fatti bene: imprevisti dei cantieri permettendo, metteremo a terra tutti i contributi del Pnrr. È un piano che non ha precedenti per la nostra Provincia e aiuterà a rendere più sicure e accoglienti tante nostre scuole. Non è stato facile e non è facile, perché i nostri uffici a queste opere straordinarie hanno dovuto affiancare l’attività ordinaria di manutenzione degli edifici che risulta, in questo periodo, complicata anche per la carenza di ditte disponibili in alcuni ambiti specializzati, ad esempio per le coperture”.