Le osservazioni della Giunta di Verona sull’impianto di Cà del Bue

Oggi la giunta comunale di Verona ha espresso le osservazioni in merito al progetto presentato da Agsm Aim sul rinnovamento del polo tecnologico di Ca’ del Bue comprensivo di un impianto di trattamento dei fanghi di depurazione, che verranno ora inviate alla Regione insieme a quelle pervenute dalla Circoscrizione 7^. Con la proposta di delibera approvata oggi vengono richieste ad Agsm Aim integrazioni  nel merito dei contenuti della documentazione presentata in relazione ad una serie di aspetti.  In particolare si chiedono approfondimenti sull’inquinamento atmosferico e sulla  valutazione relativa all’incremento delle concentrazioni di polveri sottili e di ossidi di azoto prodotti dall’impianto di valorizzazione termica in un territorio comunale in cui sono ricorrenti numerosi i superamenti dei limiti di legge per il parametro “polveri sottili”, evidenziando il contributo derivante dell’impianto rispetto alla situazione alla situazione in essere. Sulla presenza dei  cosiddetti inquinanti emergenti (PFAS), si ritiene necessario integrare la documentazione presentata attraverso uno studio scientifico che analizzi, anche attraverso una valutazione comparativa con altri impianti dotati delle stesse tecnologie presenti in Italia o Europa, il comportamento dei PFAS che possono essere presenti nei fanghi che vengono trattati nell’impianto di valorizzazione termica. In particolare, si chiede di verificare ed integrare la documentazione, descrivendo il comportamento di tali inquinanti nelle diverse matrici (acque derivanti dal trattamento, ceneri, linea di trattamento dell’aria, dispersione in atmosfera, ecc.) con particolare riferimento all’esigenza di tutelare la salute pubblica e l’ambiente., Valutazione di impatto sanitario. In considerazione del fatto che l’impianto si trova in un territorio fortemente antropizzato e che gli impatti potenziali potrebbero determinare effetti anche a lungo termine sulla salute delle persone, si ritiene utile che il progetto sia sottoposto ad una Valutazione di Impatto Sanitario in conformità alle linee guida predisposte dall’Istituto Superiore di Sanità. Si ritiene  inoltre  necessario prescrivere, in relazione a tale ambito, anche un monitoraggio ex-post in relazione a possibili impatti non valutabili prima dell’attivazione dell’impianto verificando comunque che, in fase di valutazione del progetto, sia stata applicata la necessaria modellistica predittiva, estesa a tutti i possibili contaminanti significativi ai fini della tutela della salute pubblica.  Valutazione delle alternative di progetto con specifico riferimento al territorio in cui si inserisce l’intervento. Si chiede di approfondire la valutazione degli impatti ambientali relativi alle opzioni alternative all’ipotesi di progetto, inclusa l’alternativa “zero”. Devono, infatti, essere specificate le motivazioni che supportano la necessità di procedere con tale progettualità ed assicurare che la scelta da operare sia effettivamente basata sulla minimizzazione degli impatti a fronte del soddisfacimento di un interesse atteso. Tale analisi, inoltre, deve essere svolta comparando gli impatti, su tutte le matrici ambientali potenzialmente interessate (incluse valutazioni sull’impatto climatico), dell’impianto proposto in relazione alle diverse alternative di trattamento disponibili (es. spandimento in agricoltura diretto, compostaggio e riutilizzo in agricoltura, stoccaggio in discarica, gessificazione, ecc) con tecniche mutate dall’analisi LCA (Life Cycle Assessment). Il documento chiede inoltre di integrare la relazione sull’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili con la verifica del raggiungimento della potenza minima da installare, secondo la formula prevista dalla normativa. Ulteriori approfondimenti si rendono necessari anche sul traffico, con valutazioni sul traffico pesante, in ingresso e uscita dall’impianto, previsto con gli assi di penetrazione (vie di accesso e di deflusso) per evitare il traffico di attraversamento da aree residenziali e caratterizzate da una tipologia di strade non idonea a sopportare mezzi pesanti. Osservazioni vengono espresse anche sui materiali in ingresso all’impianto: Piano Regionale non prevede ulteriori impianti di incenerimento di rifiuti nel territorio regionale e, pertanto, si ritiene vada esclusa la possibilità di accogliere materiale diverso dai fanghi di depurazione civile (ad eccezione del digestato prodotto dall’impianto). Si ritiene, inoltre, opportuno sia prevista l’esecuzione di verifiche analitiche sui fanghi di depurazione in ingresso, con particolare riferimento al loro contenuto in PFAS. Approfondimenti sono infine richiesti per limitare l’inquinamento acustico. Le integrazioni costituiranno parte fondamentale per  una futura espressione di parare in sede di Conferenza dei Servizi.