Debutto il 29 giugno per il Trovatore

2010 Il Trovatore atto III 07 08 S foto Ennevi 708TROV-965Sabato 29 giugno debutta il terzo titolo dell’Opera Festival 2019, spettacolare allestimento del Maestro Franco Zeffirelli, per cinque serate già quasi sold-out. Nel cast di stelle diretto da Pier Giorgio Morandi: Salsi, Zajick, Pirozzi, Karahan, Urmana, Gazale e l’atteso esordio di Anna Netrebko all’Arena di Verona al fianco del protagonista Yusif Eyvazov, compagno d’arte e di vita.
Repliche: giovedì 4, domenica 7, sabato 20, venerdì 26 luglio – ore 21.00
Il Trovatore di Verdi secondo la spettacolare visione pittorica e l’efficacia narrativa di Franco Zeffirelli è un notturno avvincente e misterioso rischiarato da fiamme minacciose e bagliori sorprendenti, uno spazio monumentale eppure agile e mutevole, che in pochi istanti si trasforma da fortezza a tenda gitana, da campo di battaglia a luminosa cattedrale. Tali caratteristiche si uniscono ai colpi di scena creati dallo stesso Zeffirelli, ai costumi romantici e cavallereschi di Raimonda Gaetani, alle danze ispaniche di El Camborio riprese da Lucia Real e ai combattimenti mozzafiato coreografati dal maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, e ne fanno sin dalla prima rappresentazione nel 2001 uno degli spettacoli più completi ed apprezzati da pubblico e critica, tanto da riproporlo nel corso dei Festival 2002, 2004, 2010, 2013, 2016.
Per il 97° Arena di Verona Opera Festival Il Trovatore vanta inoltre un cast di voci verdiane che oggi è difficile trovare anche sui palcoscenici più prestigiosi del mondo: per le prime tre date il trovatore Manrico è il tenore azero Yusif Eyvazov, applauditissimo Radamès e fresco vincitore del Premio Lugo, al fianco di una primadonna d’eccezione, il meraviglioso soprano russo Anna Netrebko, sua compagna d’arte e di vita, al debutto areniano assoluto nei panni dell’angelica ed eroica Leonora, ruolo in cui è stata applaudita a Salisburgo, Berlino, New York. Combattivo rivale è il Conte di Luna di Luca Salsi, baritono consacrato al repertorio verdiano da direttori del calibro di Riccardo Muti e già collega della coppia Netrebko-Eyvazov in Andrea Chénier alla prima della Scala di Milano un anno e mezzo fa. La zingara Azucena, forza occulta dell’opera e personaggio molto amato da Verdi, ha voce e corpo del mezzosoprano Dolora Zajick, star del MET da molti anni assente in Arena. Con loro, come Ferrando, debutta nell’anfiteatro veronese il giovane basso Riccardo Fassi, fresco reduce di successi milanesi e viennesi.
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