Dai, sindaco !

sindaciScrivo questi appunti il giorno prima del ballottaggio per l’elezione del nuovo sindaco. Lo faccio prima di conoscere il nome del vincitore per non essere, neppure inconsciamente, influenzato dall’esito elettorale. Lo posso fare tranquillamente perché mi vanno bene entrambi i candidati per cui, che vinca uno o che vinca l’altro, sono convinto che il villaggio sia in buone mani. Allora mettiamo che il sindaco sia già fatto e quindi mi rivolgo a lui nella sua veste ufficiale. Caro Attilio o caro Remo (in ordine alfabetico), ti faccio le mie affettuose congratulazioni, non perché hai vinto, bensì perché hai avuto il coraggio di candidarti sapendo quello a cui andavi incontro. Siccome so che non lo hai fatto per tuo tornaconto ma per il bene del paese, avrai bisogno dell’aiuto di tante persone di buona volontà perché so che non è facile lavorare con la degenerazione burocratica che ha infettato il nostro sistema civile. Ciò detto, ricordati sempre di guardarti le spalle perché non è stato ancora collaudato un sistema immunitario efficace contro le trappole inventate dai voltagabbana. Inutile ricordarti quello che serve al paese perché lo sai bene, t’invito invece a verificare ogni sera, prima di andare a casa, se quello che hai fatto durante il giorno è compatibile con le promesse fatte ai tuoi cittadini. Ricordati che sono loro ad averti scelto e l’hanno fatto perché si fidano di te. A questo punto, per non trasformare questi appunti in una predica inutile, ti faccio tutti gli auguri del mondo e che ti sia amica tanta buona fortuna. Dài, Sindaco, che i cittadini sono con te.

Augh!

Lupo Bianco