Bosco dei Poeti, un fiore rosso contro la violenza

Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema centrale come quello della violenza di genere. Nella risoluzione del 17 dicembre 1999 è precisato che si intende per violenza contro le donne “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”. 

Per l’occasione in cui si ricordano le vittime di maltrattamenti, abusi, femminicidi e per combattere le discriminazioni di genere, l’Associazione il “Bosco dei Poeti” lancia la campagna mondiale “Un fiore rosso contro la violenza”.

“Dobbiamo essere consapevoli che occorre difendere la dignità della Persona umana, nessuna esclusa, partendo dai più deboli. E’ fondamentale iniziare dalle famiglie, dalle scuole, dalle Associazioni di volontariato per educare, tutti, alla cultura del rispetto – dichiara la Presidente dell’associazione, Anna Lisa Tiberio, che da molti anni cura campagne di sensibilizzazione per vari Ministeri anche in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri e centri di ascolto.- La violenza contro le donne non è soltanto quella che ritroviamo nei fatti di cronaca, ormai purtroppo, pressoché quotidiani, che ci indigna; è quella che si manifesta nelle aule dei tribunali, si, ma non solo, è soprattutto quella violenza subdola, silenziosa, psicologica che umilia, distrugge nell’intimo e, che in tante case, in tanti luoghi di lavoro, si continua a perpetrare. Da qui la necessità di dare un segnale forte a tutti: educare alla cultura del rispetto affinché non ci sia discriminazione di genere; si metta al bando la violenza e si promuova, finalmente, la parità tra i sessi superando gli stereotipi. Ogni atto che discrimina una donna manifesta violenza e prepotenza. Occorre costruire una vera, grande, unica civiltà della solidarietà e del rispetto che, strada facendo, porta all’Amicizia”.

Un fiore rosso dovrebbe essere deposto, con sommo rispetto, in ogni luogo. I ragazzi delle scuole italiane, anche quelle all’estero, saranno invitati a costruire manualmente, utilizzando vari materiali, fiori rossi che potranno far parte anche del dress code di una persona.

Ci sono 60 scuole in provincia di Verona che hanno nel loro piano di offerta formativa un momento dedicato a questa campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle Donne. Anche le scuole secondarie di primo grado hanno aderito e questo fa capire, ad avviso dello scrivente, che su questo tipo di sensibilizzazione bisogna avviare dei modelli progettuali fin dalle scuole citate e, sul rispetto, anche nelle scuole dell’infanzia e primaria. Ovviamente bisogna tarare gli interventi in base all’età dei ragazzi, utilizzando idonee strategie didattiche e metodologiche. Tutto è inserito nei percorsi di legalità che la scuola da anni ha attivato Il messaggio dovrebbe essere: non vediamoci solo quando succedono dei fatti di cronaca ma ogni giorno cercando di far sì che i ragazzi possano diventare ambasciatori di rispetto.

Per Tiberio “il fiore ha bisogno di Luce per sbocciare ed ogni persona che è in difficoltà può trovare la luce negli occhi degli altri che si tramuta in ascolto ed attenzione”.

La campagna è di grande importanza per alzare lo sguardo verso un tema delicato, purtroppo sempre attuale. Per questo l’Associazione “Il Bosco dei poeti” continuerà a promuovere incontri di sensibilizzazione sul tema.

Così anche nel bosco dei poeti, dove sedette Alda Merini, verrà deposto un fiore realizzato da studenti, per ringraziarla per quanto ha fatto, attraverso i suoi versi, per sensibilizzare ogni generazione al tema delle emozioni e del rispetto. Anche gli allievi di prima e seconda dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Enrico Medi, hanno lavorato al progetto.