Indagine epidemiologica, i primi controllati

E’ entrata nel vivo, con la realizzazione degli esami clinici sulla popolazione campione, la più ampia ricerca epidemiologica effettuata in Italia, in un capoluogo di provincia, per stimare la presenza di asintomatici al Covid-19 nei residenti in città. Dopo la consegna di 2060 lettere d’invito, effettuata a partire da venerdì 24 aprile, hanno finora aderito allo screening 1079 cittadini veronesi, 859 dei quali sono già stati sottoposti a tampone naso-orofaringeo e a prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi contro il virus Covid-19. Di questi, 51 hanno un’età tra i 10 ai 17 anni, 135 dai 18 ai 34 anni, 172 hanno più di 70 anni. Ad oggi, 23 delle 76 persone che per vari motivi non potevano muoversi, sono state raggiunte per gli esami a domicilio, da un’unità mobile dell’ospedale di Negrar. Finora, solo 14 cittadini hanno rifiutato l’adesione allo studio epidemiologico. Si tratta del primo progetto in Italia effettuato in un capoluogo di provincia che, attraverso l’analisi del tampone e la ricerca degli anticorpi anti SARS CoV2, valuterà la distribuzione del virus nella nostra città. Lo studio è frutto della collaborazione tra il Comune e l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar; nel Comitato scientifico anche l’Università e l’Azienda ospedaliera con la partecipazione dell’Ulss 9 Scaligera. Per verificare il proseguo delle operazioni, questa mattina, anche il sindaco Federico Sboarina si è recato al Centro Diagnostico Terapeutico di via San Marco 121, dove si stanno svolgendo gli esami clinici dei 2060 cittadini reclutati. Presenti anche il dottor Carlo Pomari, responsabile della Pneumologia del Sacro Cuore, e il professor Massimo Guerriero, biostatistico e ideatore dello studio.