Addio “Liberi e Forti”

4-assessoriCoerenza. Desidero iniziare questo mio comunicato stampa con questo concetto.Coerenza che non ritrovo in alcune persone/amici con i quali avevo iniziato un percorso politico nel 2012 e con alcune delle quali lo avevo poi proseguito con quel movimento creato dalla volontà di fare del bene per il proprio territorio anche se non si era più a palazzo, il movimento o l’officina come era stata definita denominato liberi e forti.
Trovo assurdo, e ne prendo fortemente le distanze, che consiglieri che si definiscono civici dichiarino in conferenza stampa martedì 17 marzo di essere appartenenti all’area di centro sinistra e di partecipare a tavoli di trattativa sotto l’egidia di dirigenti di partito garanti di un eventuale un accordo. Premesso che con tutto quello che hanno dichiarato questo tavolo non aveva senso di esitere, Credo che a questo tavolo dovessero eventualmente andare esclusivamente “uomini” di partito.
Trovo altrettanto assurdo che tre consiglieri che hanno lanciato ultimatum, oltre a dichiarazioni forti contro il sindaco, che hanno convocato gli altri consiglieri di opposizione per trovare una quadra per chiudere il capitolo dell’amministrazione Vantini, ora pongano le basi per un loro possibile rientro in maggioranza giustificando il tutto su una sorta di cambio di metodo da parte del sindaco.
Considerato poi che alcuni dei fondatori di liberi e forti, movimento creato dallo sdegno di tre assessori e di un consigliere messi fuori “partita” dal sindaco, sono ora disposti a rientrare in maggioranza, mi porta ad una semplice considerazione: liberi e forti è da considerarsi un capitolo chiuso.
Chiuso perché sono venute meno tutte le premesse che avevano dato vita è forza a questo gruppo. Mi dispiace molto per le persone coinvolte, per i tanti liberi cittadini che lo hanno appoggiato ma è evidente che molte delle persone che lo hanno costituito si sono dimostrate incoerenti. Il primo ad esserne rammaricato sono proprio io perché, mentre posso capire l’uomo di partito, mai avrei pensato che persone civiche potessero cambiare idea così rapidamente.
Come anticipato sopra prendo,le distanze da queste persone e dal consigliere Meneghini,che rimane comunque per me un grande amico e che mi sta tra l’altro aiutando nell’evento Special Olympics. Prendo le distanze perché spesso assoggettato come mio uomo di fiducia ma come ho avuto modo dichiarare poco tempo fa il sottoscritto è fuori da giochi ed il percorso che ha intrapreso Meneghini non è riconducibile al sottoscritto.
Disapprovo inoltre l’azione del gruppo consiliare San Giovanni Città Demomocratica che, incapaci di prendere una decisone entro la fine di febbraio, ora chiedono commiserazione basando il loro intento su un senso di responsabilità per evitare il commissariamento, conseguenza che nessuno vorrebbe ma della quale si devono autodichiarare gli unici colpevoli, perché i primi ad abbandonare la nave di Vantini creando scompiglio sono stati loro.
Come ho più volte dichiarato continuerò il mio impegno per il bene dei Lupatotini nel promuovere iniziative che diano un valore aggiunto alla comunità in cui vivo.
Cercherò collaborazioni e sinergie con soggetti che hanno dimostrato con le loro azioni coerenza e non “careghismo” coinvolgendo la parte buona del gruppo liberi e forti.
Manca a San Giovanni una vera alternativa politica basata sulla civicitá e non sulle ideologie politiche e sugli ordini di partito, concetto da me più volte espresso, un movimento civico che poteva essere benissimo quello di liberi e forti o che potrebbe essere il nuovo movimento di Flavio Tosi nel quale rivedo gli stessi valori.
La stessa presa di posizione di Giuseppe Stoppato dimostra la coerenza e la volontà di fare che sono a mio avviso requisiti indispensabili per una nuova classe politica amministrativa che si deve distinguere dai parolai e dai “caregari”.
Enrico Mantovanelliliberi e forti